Violenze sugli operatori sanitari, martedì 12 marzo presìdi-flash mob della Fp Cgil alle ore 11 a Firenze (ospedale Careggi) e ospedale Empoli
Firenze, 11-3-2024 – Domani martedì 12 marzo è la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Nell’occasione, la Fp Cgil Firenze ha organizzato 2 presìdi-flash mob alle 11: a Firenze davanti all’entrata dell’ospedale di Careggi e a Empoli davanti all’entrata dell’ospedale San Giuseppe.
Le richieste della Fp Cgil: più personale, per cure senza attese; più sicurezza sul lavoro, con presìdi fissi delle forze dell’Ordine con protocolli chiari di intervento; operatori più protetti, con apparecchi per chiamate di aiuto e videosorveglianza per ambienti più sicuri; più assistenza legale contro la violenza al lavoro, perché va difeso chi ci cura. Il sindacato chiede anche l’apertura di un tavolo ad hoc con prefetto e aziende per azioni e interventi concreti sul tema. Nel 2022 in Toscana ci sono state 1250 aggressioni ai sanitari dichiarate, di cui circa il 65 % di natura verbale e circa 35% natura fisica. Il 75% delle aggressioni riguarda donne. Medici, infermieri e OSS sono particolarmente a rischio, essendo in contatto diretto con pazienti e gestendo situazioni emotivamente delicate.
Spiega la Fp Cgil: “Negli ultimi 5 anni, l’INAIL ha registrato oltre 12 mila casi di infortunio sul lavoro legati a violenze, aggressioni e minacce, con una media di circa 2.500 incidenti all’anno, di cui il 75% riguarda donne. Medici, infermieri e OSS sono particolarmente a rischio, essendo in contatto diretto con pazienti e gestendo situazioni emotivamente delicate. Nel nostro territorio, le aggressioni al personale sanitario sono in aumento, e non è accettabile che chi svolge il proprio lavoro subisca violenze verbali o fi siche. È cruciale adottare misure preventive e segnalare ogni forma di aggressione in questo contesto. Da sempre come Fp Cgil sosteniamo l’urgenza di intervenire: prendiamoci cura di chi ci cura”.
10 proposte per lavorare in sicurezza
- Promuovere il benessere organizzativo, la salute psicofisica degli operatori sanitari e il sostegno psicologico alle equipe professionali vittime di aggressioni.
- Implementazione degli organici per evitare che lunghe attese di accesso alla cure esasperino la parte emotiva di pazienti e parenti.
- Protocolli di intervento tra Aziende e Forze dell’Ordine con il coinvolgimento della Prefettura per garantire posti fissi, dove non presenti, e procedure chiare di intervento.
- Rafforzare la presenza di guardie giurate per un primo approccio d’intervento in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine.
- Fornire agli operatori apparecchi per chiamate di aiuto e implementazione dei sistemi di videosorveglianza.
- Messa in sicurezza delle strutture ospedaliere e territoriali, come ad esempio i CSM, i SERD guardie mediche e individuare gli ambienti più esposti, rivedendo anche i DVR, mettendo in campo tutte le misure per ridurre i fattori di rischio.
- Formazione a tutti i lavoratori sia ospedalieri che del territorio in merito alle tecniche relazionali della de-escalation.
- Eliminare il nome per esteso dalla divisa e sostituirlo con un identificativo per tutelare la privacy e sicurezza fuori dal luogo di lavoro.
- Promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale sanitario finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti.
- Garantire assistenza legale agli operatori vittime di aggressioni e costituirsi parte civile a seguito di episodi di violenza a seguito di segnalazione formale all’autorità giudiziaria dell’episodio di violenza.