La Corte dei Conti a Sezioni riunite in sede di controllo ha deliberato di certificare positivamente l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Funzioni centrali triennio 2016 – 2018, con le osservazioni e le raccomandazioni contenute nell’allegato rapporto di certificazione. Il 12 febbraio il CCNL Funzioni Centrali è stato firmato in via definitiva.

Nell’ultima delle 12 pagine di relazione in allegato alla determina, la Corte dei Conti valuta deludenti gli effetti della contrattazione in termini di recupero della produttività del settore pubblico.

La Corte rileva che la quota più consistente delle risorse è rappresentata dalla rivalutazione della retribuzione tabellare e che nonostante l’incremento contrattuale sia superiore all’andamento dell’inflazione le componenti variabili della retribuzione, da destinare prevalentemente a finalità realmente incentivanti e premiali siano appunto deludenti.

Il lancio giornalistico del 2 aprile di Adnkronos è Corte conti ‘delusa’ da nuovo contratto.

Diffondere oggi la notizia che la Corte dei Conti abbia bocciato il nostro CCNL è una stupidaggine così come sono stupidaggini le interpretazioni fuorvianti sul contratto enti locali

  • indennità condizioni di lavoro comprende la vecchia indennità di rischio, di attività disagiata e maneggio valori e aumenta il valore da 1 euro a 10 euro giornalieri da contrattare in sede decentrata (niente cambia sulle politiche necessarie ad assicurare sicurezza sui luoghi di lavoro)
  • le 18 ore per espletamento visite sono aggiuntive alle 18 ore previste da art. 32 per motivi personali e familiari
  • sulle P.O sono oggetto di confronto i criteri di attribuzione e pesatura e di contrattazione l’indennità di risultato
  • le ferie solidali sono un’innovazione che niente toglie al diritto ad assentarsi previsto dalle norme per assistere figli minori che necessitano di cure (invece di raccogliere salario si può optare per un gesto di solidarietà)

Rispetto alle “valutazioni” della Corte dei Conti la FP CGIL rivendica la scelta, dopo dieci anni di blocco dei contratti nazionali, di aver utilizzato le risorse a disposizione per incrementare le retribuzioni tabellari.

Leggere i comunicati delle organizzazioni sindacali che plaudono alla delusione della Corte dei Conti farebbe sorridere se non si fosse al Comune di Firenze dove le ispezioni del Mef e l’impianto accusatorio della Corte dei Conti stessa è costata tanto a molti.

Abbiamo resistito in giudizio davanti alla Corte di Cassazione e vinto sancendo il principio che deve escludersi, che le rappresentanze dei lavoratori, nello svolgimento della loro attività sindacale, siano portatrici di funzioni dirette al perseguimento dei fini e degli interessi della Pubblica Amministrazione, quanto invece, della rappresentanza degli interessi, antagonistici a quelli datoriali, dei lavoratori da cui hanno ricevuto il mandato.

Noi sosteniamo da tempo la necessità e urgenza di liberare risorse importanti per riconoscere ai lavoratori pubblici maggiore retribuzione accessoria, per aggiornare il sistema delle indennità, rifinanziare progetti di accrescimento della produttività, assegnare maggiori finanziamenti alle carriere.

Con il voto alle elezioni RSU del 17-18-19 aprile ci candidiamo proprio a esercitare al meglio il mandato dei lavoratori per difendere i loro interessi attraverso la contrattazione integrativa.

Con il nuovo contratto nazionale abbiamo più relazioni sindacali, più materie di contrattazione e di confronto che vogliamo utilizzare per aumentare i diritti e il salario delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Firenze.