Roma, 16 febbraio 2018 – Si è tenuto lunedì 12 febbraio il tavolo di discussione sui CCNI 2017 di dirigenti, medici e professionisti.

Con riferimento al CCNI dei dirigenti, abbiamo rappresentato all’Amministrazione che la valutazione effettuata non si è sempre svolta con la trasparenza che l’avrebbe dovuta caratterizzare. Così, il colloquio – che avrebbe dovuto essere momento di confronto sull’attività svolta – si è spesso trasformato in mero passaggio burocratico, in alcuni casi addirittura eventuale.

Riguardo ai coefficienti di accesso al fondo della retribuzione di risultato – ponderati in base alle funzioni svolte – proposti nella bozza presentata dall’Amministrazione, abbiamo evidenziato come ci sembri che essi non diano sempre l’attenzione al territorio che questo merita. A mero titolo esemplificativo abbiamo fatto notare che non ci appare equo porre sullo stesso piano una direzione come quella della sede virtuale – su cui l’istituto vuole puntare – con le direzioni provinciali di complessità 1, in quanto non ci sembra che la prima debba affrontare tutte le problematiche quotidiane delle seconde. Abbiamo infine evidenziato la necessità di premiare davvero il merito e per questo sarebbe opportuna una differenziazione maggiore delle retribuzioni di risultato. Dopo aver raccolto le diverse sollecitazioni, l’incontro è stato aggiornato a nuova data ancora da calendarizzare.

Rispetto al CCNI dei medici, abbiamo chiesto di eliminare il riferimento alla riorganizzazione dell’area medico-legale, considerato che l’Amministrazione non ci ha ancora trasmesso bozza e abbiamo perciò colto l’occasione per sollecitarla. Considerato che, a parte questo, non c’erano differenze rispetto al passato, abbiamo sottoscritto questo CCNI.

Quanto al CCNI dei professionisti, infine, l’Amministrazione ha comunicato la necessità di rinviare i lavori a causa di un rilievo del MEF che, facendo seguito ad alcune pronunce della Corte dei Conti, Sezione Autonomie, avrebbe posto la questione della allocazione delle risorse per gli incentivi ai tecnici, previsti dal Codice dei Contratti Pubblici nell’ambito dei fondi per la contrattazione decentrata (per il 2018 il problema è già stato risolto dalla legge di bilancio per il 2018, art. 1 comma 526, che ha previsto che tali incentivi facciano capo al medesimo capitolo di spesa previsto per i lavori, servizi e forniture).

Non di meno, abbiamo discusso e anticipato le nostre osservazioni sulla bozza predisposta dall’Amministrazione, richiedendo con forza l’attuazione degli impegni assunti con il verbale di intesa sottoscritto a latere del CCNI 2016. In particolare, abbiamo chiesto che: già a valere sul 2017 si individuino le risorse per un aumento della indennità di funzione per tutti i professionisti, adeguato alla complessità degli impegni che vengono loro richiesti; si sospenda – come convenuto – l’erogazione delle maggiorazioni sulle posizioni indennizzate diverse dagli incarichi di coordinamento; si attivino i tavoli tecnici per la revisione del sistema indennitario e del sistema di valutazione dei professionisti.

Abbiamo, inoltre, manifestato forti perplessità sulla proposta dell’amministrazione di introdurre nel CCNI una indennità di mobilità territoriale, sempre a carico del Fondo, per le ipotesi di trasferimento d’ufficio del professionista o di assegnazione di incarico in diversa provincia, sulla falsariga di quanto previsto per i dirigenti dal relativo CCNL. L’Amministrazione si è resa disponibile all’attivazione immediata di un tavolo tecnico sulla rivisitazione del sistema indennitario, anche alla luce delle riorganizzazioni in atto, tavolo per il quale è già stata fissata la prima seduta per il prossimo 20 febbraio.

Il coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Matteo Ariano