Educatori ed operatori sociosanitari senza diritti fondamentali e riconoscimenti: appalti servizi del Mugello, lavoratori in stato d’agitazione. Stamani assemblea-presidio con la Fp Cgil a Borgo San Lorenzo davanti alla Società della Salute e all’Unione dei Comuni. La Fp Cgil Firenze: “Senza risposte, scioperi e vertenze legali”. Il commento sull’approvazione del bilancio della Sds Mugello: “Ora si riconoscano i diritti degli addetti”

28 dicembre 2017 – Stamani a Borgo San Lorenzo, davanti alla sede della Società della Salute e dell’Unione dei Comuni, si è svolta con la Fp Cgil una partecipata assemblea-presidio degli educatori e degli operatori socio-sanitari del Mugello, in stato di agitazione per la mancanza di diritti fondamentali e riconoscimenti.

LA VERTENZA. Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi socio assistenziali e educativi del Mugello sono in stato di agitazione per rivendicare i propri diritti e difendere i servizi per minori, famiglie ed anziani in stato di bisogno. I servizi oggetto della mobilitazione sono l’assistenza domiciliare, l’assistenza educativa scolastica – supporto educativo ad alunni diversamente abili e con disagio – ed educativa domiciliare, gestiti dalla Società della Salute Mugello e appaltati al Consorzio COMUNICO.

Su questi servizi lavorano circa 80 lavoratori, tra assistenti ed educatori, che da anni subiscono problematiche che si sono acuite con la costante riduzione delle risorse messe a disposizione, alla quale non corrisponde però un effettivo calo dei bisogni da parte della popolazione, le cui difficoltà sono in costante aumento.

Chi lavora sui servizi domiciliari, ad esempio, non percepisce la piena retribuzione per i tempi di spostamento tra un utente e l’altro e questo genera, in un territorio vasto come il Mugello, centinaia di ore di lavoro ogni anno che i lavoratori fanno a titolo gratuito. Se poi il servizio, nel corso dell’anno, viene diminuito e ci sono meno ore di assistenza domiciliare o educativa, si tagliano le ore di lavoro e la retribuzione senza nessun preavviso e senza nessuna trattativa sindacale. Sulla scuola invece avviene che, quando un alunno in carico al servizio si ammala, l’educatore, pur avendo un contratto in essere, viene sospeso dal lavoro con conseguente taglio della retribuzione.

Questi sono soltanto alcuni dei punti sui quali, come Funzione Pubblica CGIL, insieme ai nostri delegati, abbiamo elaborato un Documento rivendicativo ed una bozza di accordo che tengono conto dell’esperienza diretta di lavoratrici e lavoratori e che abbiamo sottoposto sia alle aziende coinvolte che alla Società della Salute in qualità di stazione appaltante. Vogliamo che le richieste di questi lavoratori vengano ascoltate e che tali problematiche trovino soluzione nei prossimi capitolati di gara. Se, con l’uscita dei nuovi appalti, dovessimo trovarci ad affrontare le medesime problematiche che i lavoratori hanno già vissuto in questi ultimi anni, proseguiremo con lo sciopero e le vertenze legali.

IL COMMENTO SULL’APPROVAZIONE DEL BILANCIO DELLA SDS MUGELLO. Accogliamo con favore l’approvazione del bilancio d’esercizio della Società della Salute Mugello pur sapendo che il bisogno di welfare è sempre più in aumento rispetto alle risorse destinate dal pubblico, tanto che anche in Mugello assistiamo con preoccupazione allo sviluppo di forme di assistenza del tutto privata fuori dal governo del pubblico.
Noi chiediamo, molto semplicemente, che le risorse a disposizione siano spese in modo corretto e che a queste lavoratrici e lavoratori si riconoscano quei diritti fondamentali di cui ogni lavoratore deve poter godere. É normale che chi lavora su servizi essenziali come questi, occupandosi di persone in carne e ossa che necessitano di assistenza, stenti ad arrivare a fine mese?

É normale che, su un servizio pubblico alla persona, ci siano lavoratrici e lavoratori che lavorano parte del proprio tempo senza nessuna retribuzione?

Chi ha scelto di fare l’Operatore socio sanitario o l’Educatore ha scelto una professione che comprende il dovere di prendersi cura di altre persone. Ma per quale motivo si dà per assunto che per questi lavoratori la corretta retribuzione, il rispetto dell’orario di lavoro e la possibilità di godere dei diritti previsti dal CCNL siano elementi secondari?

Questo è il tema. Stupisce e rammarica che si continui a girarci intorno parlando di numeri, che certo hanno una fondamentale importanza, ma risultano del tutto sterili se non si confrontano con le condizioni di lavoro che sono peraltro uno strumento di lettura del livello qualitativo dei servizi. Lanciamo un ulteriore appello ai nostri amministratori affinché vogliano adoperarsi per garantire condizioni di dignità a questi lavoratori che, ogni giorno con il proprio lavoro, rendono un enorme servizio alla comunità.

Francesco Belli, FP CGIL Firenze – Mugello