Educatori sottoinquadrati, oggi presidio Fp Cgil sotto la sede del Consiglio regionale in via Cavour a Firenze “per rivendicare il giusto riconoscimento professionale e contrattuale. Senza risposte delle aziende degli enti committenti, ci saranno mobilitazioni”

Oltre mille educatori sottoinquadrati: stamani si è svolto un presidio Fp Cgil a Firenze sotto la sede del Consiglio Regionale in via Cavour, insieme a lavoratrici e lavoratori dipendenti delle cooperative sociali del territorio della Città metropolitana fiorentina (servizi pubblici di vitale importanza come asili, centri accoglienza, centri diurni, comunità residenziali), per rivendicare il giusto riconoscimento professionale e contrattuale. Senza risposte delle aziende degli enti committenti, ci saranno mobilitazioni. Al presidio sono i consiglieri regionali Andrea Vannucci e Enrico Sostegni, che hanno espresso solidarietà. A loro è stato chiesto che il tema venga recepito nei regolamenti regionali che vengano stanziate adeguate risorse economiche.

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LA VICENDA

Con l’ultimo rinnovo del Ccnl delle Cooperative sociali 2017-19, il cosiddetto “educatore con titolo” deve essere inquadrato al livello D2. Purtroppo ancora non è così: nel territorio fiorentino gli educatori sono inquadrati al livello D1 (che significa meno 8% di retribuzione) e solo in poche situazioni il sindacato è riuscito a far loro ottenere il livello D2. I corretti inquadramenti sono ancora pochi in una platea di educatori ed educatrici importante dal punto di vista numerico anche nel territorio fiorentino.
Si tratta infatti di circa 1.300 lavoratori, che operano in tantissimi servizi pubblici appaltati o convenzionati. Solo alcuni esempi: asili nido, centri gioco, centri semi residenziali per persone con disabilità, servizi educativi scolastici o domiciliari, servizi di accoglienza per la marginalità, servizi di accoglienza per migranti titolari di protezione internazionale, comunità residenziali per le tossicodipendenze, comunità terapeutiche della salute mentale, centri diurni per anziani e tanti altri ancora. Servizi pubblici di vitale importanza nei settori educativo, sociale e sanitario.
La Fp Cgil ha, quindi, avviato una mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori per esigere dalle cooperative sociali il corretto inquadramento degli educatori. E per questo chiede alle istituzioni di prevedere, a partire dagli atti di pianificazione, le risorse per dare il corretto inquadramento contrattuale agli educatori. Risorse che eviterebbero una stagione di vertenze sindacali nei confronti delle cooperative, in un periodo dove sia le cooperative che i loro lavoratori stanno fronteggiando anche le problematiche economiche e finanziare legate alla pandemia. L’inquadramento al livello D2 significa aumentare le retribuzioni di questi lavoratori e lavoratrici (un aumento intorno al 8%), ma anche riconoscere l’importante lavoro da essi svolto: la dignità di un lavoratore passa anche dal corretto riconoscimento contrattuale.
Nello specifico la Fp Cgil chiede alla Regione di prevedere le risorse adeguate nei trasferimenti agli Enti Locali, alle Aziende Sanitarie e alle Società della Salute per permettere il corretto inquadramento contrattuale nei servizi appaltati e convenzionati, di prevedere le modifiche ai regolamenti regionali di funzionamento e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, con il superamento della figura dell’animatore, sostituendolo con l’educatore professionale socio sanitario (compresi gli educatori iscritti agli elenchi speciali ad esaurimento) e l’educatore professionale socio pedagogico.

In allegato la nostra richiesta di incontro ai Consiglieri Regionali eletti nella Città metropolitana e la normativa di riferimento