Ancora al palo i lavori Pnrr del presidio sanitari Lungarno Santa Rosa (Firenze), la denuncia Fp Cgil: “Gravi disagi per utenti e lavoratori”
Firenze, 20-11-2924 – Dovevano iniziare inderogabilmente entro il mese luglio scorso i lavori propedeutici all’apertura del cantiere P.N.R.R. del Presidio di Lungarno Santa Rosa a Firenze, per poter rispettare il termine perentorio del 31/12/2026 imposto dall’Europa e non rischiare di perdere il finanziamento previsto.
Questi lavori si erano resi necessari per realizzare le opere per la messa in sicurezza del presidio, sia per i tanti lavoratori che dovranno restare in servizio durante tutto il periodo dei lavori e sia per le centinaia di utenti che ogni giorno fruiscono dei servizi ancora presenti nel presidio.
I lavori del cantiere propedeutico, aperto in estate, si sarebbero dovuti concludere, secondo i piani presentati dall’Azienda, all’inizio di settembre, termine poi slittato a ottobre; adesso, però, non si conoscono più né i termini della partenza del cantiere vero e proprio, né tanto meno la sua fine.
La prima fase dei lavori avrebbe previsto la realizzazione delle essenziali vie di esodo in caso di emergenze, di nuovi locali di lavoro che dovranno ospitare lavoratori e utenti durante l’intera fase dei lavori e di nuovi spogliatoi per il personale, rispettosi delle normative sulla sicurezza.
Poiché il completamento di questo primo intervento era propedeutico all’apertura del cantiere del PNRR, il cui termine era parte integrante delle stringenti tempistiche per la realizzazione dell’intera opera di ristrutturazione, ci chiediamo se sussistano ancora le condizioni per l’attuazione del progetto presentato e soprattutto se sia possibile rispettare i tempi previsti per il termine dei lavori definitivi.
Lo stop del cantiere nel frattempo sta provocando gravi disagi agli utenti e ai lavoratori: per giorni la rottura del vetusto impianto di riscaldamento ha costretto operatori e utenti a sopportare temperature all’interno del presidio sotto i 10 gradi; la rottura dei vecchi tubi dell’acqua, oltre all’allagamento di gran parte dei locali, ha provocato l’improvvisa caduta di calcinacci dai soffitti, obbligando alla chiusura di due importanti spazi lavorativi del servizio domiciliare, e facendo nascere negli operatori il fondato timore che questi crolli possano liberare l’amianto presente nelle pareti con cui fu costruito l’edificio.
Ad oggi, a nostro avviso non sembrano più esserci le condizioni necessarie per garantire la piena sicurezza né per i lavoratori che sono rimasti per garantire il funzionamento dei servizi, né per gli utenti che quotidianamente affollano i locali di questo importante presidio.
I lavoratori non sono stati ancora informati se siano state previste modifiche al progetto iniziale, che possano comunque consentire il rispetto delle tempistiche previste dal PNRR, né se siano stati programmati piani alternativi che possano garantire il funzionamento dei tanti servizi sanitari presenti nel presidio come l’assistenza domiciliare, le attività ambulatoriali, i servizi della salute mentale e delle dipendenze, i servizi amministrativi del CUP.
Soprattutto non è dato sapere se le migliaia di cittadini che durante tutto l’anno afferiscono a questo importante presidio cittadino potranno continuare a contare, in futuro, sull’unico presidio sanitario ad oggi presente nel popoloso quartiere dell’Oltrarno fiorentino. Il nostro timore è che si possa compromettere in maniera definitiva la realizzazione di un’opera che avrebbe dovuto mantenere uno standard di offerta di prestazioni sanitarie pubbliche per quella parte della città che risulta più carente a causa dalla mancanza di presidi sanitari, e questo stop dei lavori rischia concretamente di mettere la parola fine all’intera opera di ristrutturazione del presidio.
Firmato: Simone Baldacci Fp Cgil Firenze