E così succede che nel gelido dicembre del 2022 una ventina di lavoratrici e lavoratori che hanno iniziato a lavorare  il 15 settembre scorso presso il Ministero della Cultura (ex Ministero dei Beni Culturali) non abbiano ancora percepito un euro di stipendio….e non lo percepiranno neanche a Natale.

Succede che si tratti di lavoratrici e lavoratori fuori sede che senza una busta paga non possono firmare un contratto di affitto ……

Succede che si tratti di lavoratori che devono mangiare e dare da mangiare ai loro figli…

Succede che si chieda conto di questo ritardo.

E così inizia il ping pong delle responsabilità…il Ministero della Cultura dice che la colpa è della Ragioneria territoriale, (a cui spetta il compito di emettere la busta paga ed erogare lo stipendio) la Ragioneria territoriale in un primo tempo adduce il ritardo alla carenza di personale che non consente di “lavorare in tempo” tutte le partite stipendiali che riguardano questi nuovi assunti;

Intanto passano i mesi e nel frattempo viene fuori che il Ministero della Cultura ha inviato in ritardo i dati necessari per elaborare le buste paga.

Succede che dopo aver iniziato a lavorare ben 3 mesi fa non sia accettabilesentirsi rispondere che gli stipendi saranno pagati a Gennaio 2023!!!!!! (tutti insieme e solo una parte?)

Succede che sia vergognoso che il Ministero delle Finanze seppur consapevole dell’estremo ritardo nel pagamento di queste partite stipendiali non si sia attivato per emettere un “cedolino urgente” nel mese di dicembre, per consentire ai lavoratori di far fronte al proprio mantenimento e a quello delle loro famiglie….

Succede che “nei meandri della burocrazia” qualcuno dovrebbe farsi carico del problema!!

Succede….e succede anche perché il mancato turn over (in questi ultimi 10 anni) ha ormai letteralmente “svuotato” gli uffici delle Pubbliche Amministrazioni.

Succede MA NON DOVREBBE SUCCEDERE! (E se non succedesse sarebbe meglio)  

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COMUNICATO STAMPA
Neoassunti mai pagati in tre mesi: è la “vicenda incresciosa” di una ventina di assistenti alla vigilanza del Ministero della Cultura (operanti tra musei e ville medicee a Firenze) denunciata da Fp Cgil. “Situazione inaccettabile tra burocrazia e rimpalli di responsabilità, pronti a rivolgerci al Prefetto”

Firenze, 2-12-2022 – Lavorano dal 15 settembre scorso presso il Ministero della Cultura (ex Ministero dei Beni Culturali) a Firenze, come assistenti alla vigilanza tra musei e ville medicee, ma non hanno ancora percepito un euro di stipendio e non lo percepiranno nemmeno a dicembre. Si tratta una ventina di lavoratrici e lavoratori che hanno vinto il concorso Afav del Mic (con assunzione a tempo indeterminato) e ora, da fuori sede, senza una busta paga non possono firmare un contratto di affitto, devono mangiare, dare da mangiare ai loro figli, pagare le bollette, eccetera. Altri loro colleghi, più “fortunati”, si sono visti corrispondere gli stipendi in ritardo,

È la denuncia di Fp Cgil Firenze, che si è attivata per difendere i diritti di questi lavoratori e lavoratrici. Qui però inizia il ping pong delle responsabilità: il Ministero della Cultura dice che la colpa è della Ragioneria territoriale (a cui spetta il compito di emettere la busta paga ed erogare lo stipendio), la Ragioneria territoriale in un primo tempo adduce il ritardo alla carenza di personale che non consente di ‘lavorare in tempo’ tutte le partite stipendiali che riguardano questi nuovi assunti. Intanto passa il tempo e viene fuori anche che il Ministero della Cultura ha inviato in ritardo i dati necessari per elaborare le buste paga.

“Dopo aver iniziato a lavorare ben 3 mesi fa, non è accettabile sentirsi rispondere che gli stipendi saranno pagati a gennaio, senza nemmeno sapere se tutti insieme e solo una parte – dice la Fp Cgil Firenze -. E’ grave che il Ministero delle Finanze, seppur consapevole dell’estremo ritardo nel pagamento di queste partite stipendiali, non si sia almeno attivato per emettere un ‘cedolino urgente’ nel mese di dicembre, per consentire ai lavoratori di far fronte al proprio mantenimento e a quello delle loro famiglie. Nei meandri della burocrazia qualcuno dovrebbe farsi carico del problema. Restiamo convinti che tutto ciò può succedere perché il mancato turn over, in questi ultimi 10 anni, ha ormai letteralmente svuotato gli uffici delle Pubbliche Amministrazioni. Su questa situazione incresciosa siamo pronti a rivolgerci al Prefetto”.