10 proposte per lavorare in sicurezza

  1. Promuovere il benessere organizzativo, la salute psicofisica degli operatori sanitari e il sostegno psicologico alle equipe professionali vittime di aggressioni. 
  2. Implementazione degli organici per evitare che lunghe attese di accesso alla cure esasperino la parte emotiva di pazienti e parenti.
  3. Protocolli di intervento tra Aziende e Forze dell’Ordine con il coinvolgimento della Prefettura per garantire posti fissi, dove non presenti, e procedure chiare di intervento.
  4. Rafforzare la presenza di guardie giurate per un primo approccio d’intervento in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine.
  5. Fornire agli operatori apparecchi per chiamate di aiuto e implementazione dei sistemi di videosorveglianza.
  6. Messa in sicurezza delle strutture ospedaliere e  territoriali, come ad esempio i CSM, i SERD guardie mediche e individuare gli ambienti più esposti, rivedendo anche i DVR, mettendo in campo tutte le misure per ridurre i fattori di rischio. 
  7. Formazione a tutti i lavoratori  sia ospedalieri che del territorio in merito alle tecniche relazionali della de-escalation.
  8. Eliminare il nome per esteso dalla divisa e sostituirlo con un identificativo per tutelare la privacy e sicurezza fuori dal luogo di lavoro.
  9. Promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale sanitario finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti.
  10. Garantire assistenza legale agli operatori vittime di aggressioni e costituirsi parte civile a seguito di episodi di violenza a seguito di segnalazione formale all’autorità giudiziaria dell’episodio di violenza.